Materie prime delle candele
La Cera
Le candele sono fatte di cera? Questa è la domanda che ci fanno tutti coloro che si avvicinano a questo meraviglioso mondo. La risposta è “si” ma anche “no”.
Le candele sono tutte fatte di cera ma bisogna intendersi cosa pensate che sia veramente la cera. Spesso si identifica il termine cera con cera d’api e questo è errato. Cera è una delle forme che prendono i materiali (come solido, liquido, pasta, gel) caratterizzata da un basso punto di fusione, almeno un poco malleabile a temperatura ambiente. Le candele sono tutte fatte di cere perché proprio queste caratteristiche fisiche fanno in modo che le candele possano funzionare. In pratica le cere si dividono in vegetali (cera di palma, soia etc), animali (di api, stearine ..), minerali (paraffine) e di sintesi (molto particolari e non usate per le candele). La maggior parte delle candele in commercio è fatta di paraffina.
La paraffina è una sostanza estremamente stabile, non reagisce con nessuna sostanza chimica e quindi ha un impatto ambientale pressocché nullo. La produzione è legata alla raffinazione del petrolio, infatti la paraffina è un sottoprodotto del processo produttivo dei carburanti e lubrificanti e se non fosse così utilizzata sarrebbe bruciata malamente nelle torce che sovrastano le raffinerie.
Lo Stoppino
Lo stoppino o lucignolo è l’anima della candela. E’ questo sottile filo di cotone che permette alla candela di bruciare nel modo giusto. Prodotto con speciale cotone coltivato in Egitto, grazie a tecniche complesse viene trattato e tessuto in mille modi differenti perché ogni forma, ogni cera addirittura ogni colore ha bisogno del suo speciale lucignolo.
Resta sempre l’obiettivo di fare candele che brucino bene senza né fumo né colature.
Energia pulita
Qualunque attività umana ha bisogno di energia e la produzione di candele non è da meno. Una delle nostre priorità e scegliere le fonti di energia che abbiano il minor impatto ambientale. Queste le nostre scelte:
- per il riscaldamento della cera durante la lavorazione usiamo il metano con un generatore di vapore ad alta efficenza;
-il bruciatore è gestito da un minicomputer che modula la fiamma in maniera continua abbattendo i consumi.
- il calore di ritorno è riutilizzato con un recupero del 100% delle condense.
E’ in progetto un ulteriore riutilizzo del calore di scarto per il riscaldamento degli uffici.
Inoltre tutte le auto aziendali sono a metano con impianto originale del costruttore.
Il gas naturale è una fonte energetica “a basso impatto ambientale” in grado di soddisfare facilmente gli usi più svariati. Viene infatti comunemente impiegato nel settore domestico, nel terziario, nell’industria, per la produzione di energia elettrica e per autotrazione.
Si tratta di un combustibile “ecologico” in quanto il contenuto di sostanze inquinanti immesse in atmosfera durante la combustione è inferiore rispetto a quello degli altri combustibili. Le emissioni di ossidi di azoto sono più basse di quelle prodotte dalla combustione del carbone, dell’olio combustibile, del gasolio e della benzina; mentre le emissioni di ossidi di zolfo, di polveri e di altre sostanze nocive sono trascurabili.
Quando brucia, il gas naturale sviluppa prevalentemente vapore acqueo (H2O) e anidride carbonica (CO2), due sostanze gassose che esistono normalmente in natura (ciascuno di noi le produce, ad esempio, durante la respirazione). In ogni caso, a parità di energia prodotta, il gas naturale produce meno anidride carbonica (mediamente dal 25 al 40%) rispetto ad altri combustibili o carburanti di origine fossile come la benzina e il gasolio.
Inoltre, grazie allo sviluppo di un sistema di trasporto capillare in condutture sotterranee, il gas arriva direttamente nelle case e nelle industrie, evitando così l’inquinamento dovuto al transito sulle strade di autocisterne che trasportano combustibili liquidi. Va infine sottolineato il fatto, non meno importante, che i veicoli a gas naturale (taxi, scuolabus, autovetture e autobus) costituiscono attualmente una delle principali risposte per la riduzione ed il contenimento dell’inquinamento atmosferico delle città.